venerdì 2 novembre 2007
« Padre Pio, un immenso inganno »
Ci voleva il libro di Sergio Luzzatto «Padre Pio. Miracoli e politica nell' Italia del ' 900» per riportare un poco di verità molte e troppe volte stracciata anche recentemente da Bruno Vespa coi suoi servizi dove coinvolgeva di volta in volta Lino Banfi o Mietta. La frase icastica non è di un mangiapreti relativista, ma di Papa Giovanni XXIII che del monaco foggiano non si fidava per niente come già altri predecessori avevano fatto da Benedetto XV che lo aveva sottoposto all’ allora Santa Inquisizione mentre Pio XI (Achille Ratti) quasi gli tolse la dignità sacerdotale. Padre Gemelli lo tacciò di isteria e propose di impedirgli la frequentazione popolare, contrastato da Pio XII che invece fu morbido con il chiacchierato frate Forgione. Nel libro di Luzzato può leggersi la storia dell’acido fenico usato per le piaghe che peraltro erano sulle mani mentre nella crocefissione romana (ma non si hanno esempi di chiodi quando di legature con lacci) il chiodo penetrava fra radio e ulna sì che reggeva il peso del corpo che la mano non avrebbe retto. Sotto la lente scrutatrice di papa Giovanni cadde il fatto relativo a Cleonice Morcaldi, nata il 22 gennaio 1904, figlia di povera gente, con quattro fratelli. Presentata dalla madre al frate, da cui vi si era recata in quanto sconfortata dal fatto che non vi fossero mezzi per far studiare la figlia. Cleonice si diplomò a Foggia, e subito dopo iniziò a frequentare il convento di Padre Pio. Il papa era molto duro su questo rapporto su cui scriveva «L' accaduto - cioè la scoperta per mezzo di filmine, si vera sunt quae referentur, dei suoi rapporti intimi e scorretti con le femmine che costituiscono la sua guardia pretoriana sin qui infrangibile intorno alla sua persona - fa pensare ad un vastissimo disastro di anime, diabolicamente preparato, a discredito della S. Chiesa nel mondo, e qui in Italia specialmente. Nella calma del mio spirito, io umilmente persisto a ritenere che il Signore faciat cum tentatione provandum, e dall' immenso inganno verrà un insegnamento a chiarezza e a salute di molti»
“Filmine “ che riportvano questo genere di colloqui o epistolari:
· Padre Pio: "Mia sempre più cara figliola. Gesù sia sempre tutto il tuo conforto... e ti renda sempre più degna dei suoi divini amplessi. Le tue lettere, nonché la tua fedeltà, mi sono di grande sollievo nella prova a cui siamo assoggettati"
· Padre Pio: "Senti, piccina, il babbo arde dal desiderio di vederti. Senti cosa ho pensato: se riuscissi, ad esempio, a ottenere ancora la chiave e a venire inosservata su, sii pur certa che nessuno se ne accorgerà... ti benedico con sempre crescente affetto"
· Padre Pio: "Tu e Gesù siete due gigli"
- Cleonice Morcaldi: "E tu una rosa profumata"
- Padre Pio: "Sei sangue del nostro sangue, ma perché mi sei così cara?"
- Cleonice Morcaldi: "Non ti allontanare dall'anima mia, mi sento sola"
- Padre Pio: "Assieme a Gesù sto in te dalla cima dei capelli fino alla punta dei piedi"