E’ il presidente Pervez Musharraf il maggiore indiziato, almeno da parte del marito e di sostenitori per l’assassinio di Benazir Bhutto, prima donna a governare un paese musulmano e già oggetto di un attentato meno di due mesi or sono dopo un periodo di esilio e arresti domiciliari. Il paese, dotato della’arma atomica, abitato da centosessanta milioni di musulmani attraversa ed attraverserà una crisi profonda destinata a pesare in quella bellicosa area geopolitica in bilico fra dittatori e ribelli cui il governo si è affrettato a attribuire la responsabilità del massacro. Altri 15 pare siano i morti dopo che l’attentatore o gli attentatori , raggiunta la donna con colpi di arma da fuoco, si sono fatti esplodere in mezzo alla folla. Affrettate le dichiarazioni governative e della stampa occidentale mentre il marito della Bhutto ha lanciato un'accusa esplicita: «È opera del governo» ha dichiarato Asif Ali Zardari, mentre stava per partire da Dubai, dove una parte della famiglia vive in esilio, alla volta del Pakistan.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
..ci sono le morti tuttora e arriveranno delle altre, com'è accaduto per Saddam...qui bisognerebbe un Terzani a dire la sua..
off topic ora: ti consegno un meme arrivato dalla Gran Bretagna, lo accetti?
Da te con estremo piacere. :)
Posta un commento