domenica 3 dicembre 2006
Il principio di legalità e lo stato di diritto vanno sempre più affievolendosi. La protervia dell’attacco alla magistratura, definita rossa perché persegue, e solo se persegue, facoltosi imbroglioni ha attenuato e sta distruggendo il principio di legalità. La criminalità generale è in aumento; quella organizzata prospera nel silenzio dello Stato, le forze dell’ordine sono mandate allo sbaraglio con mezzi insufficienti e professionalità non adeguata. Il taglio agli stanziamenti, l’attacco alle leggi esistenti ed ai diritti costituzionali, la protervia contro gli indaganti accusati d’ideologismo ed odio verso i governanti, sono elementi che attenuano la forza dello stato di diritto ed inculcano elementi diffusi di rifiuto dell’autorità legittima e legale. Si attaccano pentiti ed intercettazioni telefoniche solo se colpiscono appartenenti al ceto dominante; si impedisce a giudici onesti di ricoprire funzioni per le quali hanno massima professionalità, si porta il paese al di fuori del controllo di legalità. La cosiddetta legge Castelli deve essere abrogata per sostituirla con una elaborata con la collaborazione della magistratura per la riforma del suo stesso funzionamento. Denunciamo lo sconvolgimento costituzionale che depotenzia lo strumento di autogoverno della magistratura tentando di sottoporne l’azione inquirente al potere esecutivo. Siamo contrari a tutta l’attuale politica giudiziaria perché essa è parte della rivoluzione della classe dominante contro il popolo sovrano.
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2 commenti:
Ciao,
Antonio, sei sempre il più attento.
Sono grandemente d'accordo sia con il blogger sia con il commento sulla legalità.
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